lunedì 25 ottobre 2010

Apriliani rassegnati

Aprilia
Aprilia città giovane (su 100 ragazzi ci sono 93 over 65), ma che guarda al futuro con una certa rassegnazione. Aprilia città in crescita, con una popolazione vicina ai 70 mila abitanti che aumentano di 1000 unità ogni anno, ma che si trova davanti ad un bivio. Sono alcuni dei risultati della ricerca «Noi Aprilia, 30 domande per capire la città», presentata ieri mattina in aula consiliare e realizzata dal Coordinamento delle Libere Professioni di Aprilia. Una fotografia reale sullo status, sui bisogni e sulla soddisfazione della popolazione apriliana rispetto ai servizi offerti dalla propria città. Il dato più significativo riguarda lo scarso senso di appartenenza alla comunità: l'aspetto «metropolitano» di Aprilia fa «scadere» i sui cittadini nell'anonimato, nell'individualismo e nell'autoreferenzialità.
Altro aspetto, l'economia. Gli occupati sono il 44% (contro il 40% della media provinciale), di questi il 76% sono lavoratori dipendenti. A lavorare nel settore agricolo è rimasto solo un 5% della popolazione. Aprilia è rimasta anello trainante dell'economia pontina, ma mentre negli anni ‘60-'80 era motore della produzione industriale, oggi non è riuscita a fare quel «salto di qualità» verso un sistema terziario avanzato. «Servirebbero piani di investimento, d'intervento e di formazione di personale specializzato», si legge nella pubblicazione, «oltre ad un sostegno della piccola impresa». Tra i «bisogni insoddisfatti» dei residenti delle borgate emerge la necessità di interventi in particolare sulla viabilità (29%) e sulla pubblica illuminazione (26%). Più in generale, gli apriliani sentono la necessità di avere un ospedale (81%) ed un palazzetto dello sport (56%). Scarsamente soddisfatti gli apriliani riguardo ai servizi culturali, sportivi e sanitari, così come riguardo all'efficienza degli uffici comunali. Soddisfatti invece per le Poste ed il trasporto pubblico. In conclusione, la popolazione è molto insoddisfatta delle istituzioni pubbliche, «che non hanno saputo individuare politiche e piani di intervento adeguati ed efficaci per lo sviluppo di una città in perenne trasformazione». Male anche la percezione della sicurezza: per il 70% della popolazione, il giudizio è mediocre o negativo. Scarsa l'appartenenza alla vita associativa, pochi si dedicano al volontariato.
Per concludere, il 30% dei cittadini considera Aprilia una «città dormitorio» e un 37% «una città che guarda rassegnata al futuro». Questo impone una seria riflessione da parte degli amministratori.
Stefano Cortelletti

Fonte: La Provincia
www.dimmidipiu.it


Dall'ottimo articolo del quotidiano La Provincia, non sembra che gli apriliani (nonostante dimostrino giustamente una certa insofferenza per come vanno le cose) sentano la particolare necessità di una città pulita e ordinata, libera finalmente dal degrado urbano e ambientale. Anche la sicurezza stradale pare che sia un tema del tutto ignorato dai cittadini, mentre a nostro avviso è una delle priorità. Quanto è lontana Belluno, non tanto chilometricamente, bensì per la differenza di vivibilità e mentalità, infatti, si è classificata al primo posto fra le città più ecologiche d'Italia, nel rapporto annunale 'Ecosistema urbano' di Legambiente.

Belluno

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