Aprilia è una città di migranti, chi di noi non proviene da qualche altra parte d’Italia? Fino al 1937 gli Apriliani non esistevano, poi sono arrivati i Veneti, i Friulani, gli Emiliani, i Siciliani, i Napoletani, i Romani, gli Abruzzesi, i Marchigiani, i Calabresi, etc etc...qui hanno stabilito la loro dimora, da questa gente sono nati gli attuali Apriliani. E’ una comunità aperta la nostra, proprio perché figlia di quell’immigrazione, a differenza d’altre realtà presenti sul territorio nazionale. Questo è il miglior esempio d’integrazione, persone provenienti da località diverse, che danno vita ad una nuova comunità, senza tensioni. Quei tempi sono ormai lontani, ora arrivano persone un po’ da tutto il mondo, ma Aprilia sa accogliere oggi, come sapeva accogliere ieri. In tutto questo non mancano i problemi però, infatti, una immigrazione senza controllo può provocare danni, sia agli “autoctoni”, che ai nuovi arrivati. Allora ci chiediamo: è accettabile quello che si vede in foto? E’ questo il modello d’integrazione che vogliamo? Quella che vedete è nient'altro che una capanna, sorge vicino ad Aprilia 2 (fulcro dell’Aprilia moderna), le foto non rendono bene l’idea, poiché sono state scattate dall’automobile. Secondo voi è tollerabile che vivano in condizioni disumane? Dove si laveranno? Come faranno per i loro bisogni fisiologici? Per proteggersi dal freddo? E per mangiare? Mille interrogativi che ci fanno pensare che forse questo non è il miglior modello d'integrazione possibile.