mercoledì 16 febbraio 2011

Un bicchiere d’acqua con la schiuma


Ieri sera dal rubinetto della mia abitazione di Aprilia usciva acqua con la schiuma simile al detersivo. Si tratta forse del famoso dearsenizzatore idrico proposto da Acqualatina?
Serve qui ricordare che gran parte de territorio di Aprilia e delle frazioni limitrofe (basta leggere sul sito www.comunediaprilia.gov.it i risultati delle analisi trasmesse dalla ASL al Comune) presentano nelle acque un livello di arsenico al disopra del tasso consentito per legge.
Come è ormai noto e ben documentato, l’arsenico nell’acqua può creare gravissimi danni alla salute delle persone; il comitato scientifico europeo e l’Organizzazione Mondiale della sanità parlano persino di alcune forme di cancro.
Il Sindaco di Aprilia a tal proposito ha emesso il 16 dicembre 2010 l’ordinanza n. 370 con la quale chiede alla ASL di Latina, servizio igiene ed alimenti, di “attuare una campagna informativa per la popolazione al fine di rendere più chiare possibili le raccomandazioni di limitazione d’uso delle acque destinate al consumo umano nel caso in cui la concentrazione del parametro di arsenico sia maggiore di 10 e inferiore a 20 microgrammi per litro.”
L’ordinanza è pubblicata sul sito del Comune ma passeggiando per Aprilia non se ne vede traccia anche se il diritto ad essere informati, in special modo delle comunicazioni istituzionali che riguardano la salute dei cittadini, è esplicitato dall’art. 21 della Costituzione.
Comunque torniamo alla vicenda dell’acqua del mio rubinetto di casa. Iniziata l’odissea per far valere il mio diritto all’utilizzo di un bene indispensabile per il quale pago regolarmente bollette commisurate all’uso potabile dell’acqua.
Ho fatto regolare esposto ai vigili di Aprilia, i quali mi hanno mandato alla ASL territoriale per far analizzare il mio campione schiumato. Dopo vari passaggi, nessuno sapeva come procedere, mi hanno rimandato a casa dicendo che è L’ARPA di Latina che fa i controlli quindi sarei dovuta andare da loro. Ma l’ARPA riceve i cittadini? Credo sia un ente che comunica con le ASL!
Ho girato come una trottola senza venire a capo di nulla. Ho capito però, e questo lo vorrei condividere, che l’Amministrazione pubblica non è in grado di garantire il mio diritto ad essere informata, il mio diritto alla salute e il mio diritto di utilizzare acqua potabile.
A questo punto vorrei proporre un’azione collettiva, una class action, per il risarcimento di danni esistenziali, fisici e patrimoniali per danni alla salute e per danni dovuti al pagamento di bollette esose per un servizio di cui non possiamo usufruire.


Foto e Articolo di Stefania Zanda
www.linkontro.info

1 commento:

  1. e quale sarebbe questa azionew collettiva......le parole cosi nn servono a nulla

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