Undici milioni di euro. Un costo esorbitante per i cittadini di Aprilia per un servizio che non è di certo il fiore all'occhiello della città. Il 20% del bilancio comunale è impiegato per pagare i costi del servizio rifiuti. Solo l'ordinario. Lo straordinario è pagato a parte, con fatture che di volta in volta vengono emesse dalla Progetto Ambiente. Nel corso del 2009, il costo è lievitato di oltre 900 mila euro. Ma nessuno se n'è accorto. Né i cittadini che continuano a pagare la stessa cifra per la Tarsu, né gli addetti ai lavori perché gli aumenti sono stati spalmati nel corso dell'anno con «piccoli» importi, e divisi tra delibere di Giunta e di Consiglio e determine dirigenziali. Ma il totale è imponente: quasi un milione di euro in un solo anno. Otto milioni 988 mila 604 euro vengono spesi per la sola gestione del servizio rifiuti. A questa somma si aggiungono un milione e mezzo di euro che il Comune paga all'anno per liquidare il 49% delle quote di Progetto Ambiente, ora municipalizzata ma fino al 2008 in mano ai privati. In più altri 500 mila euro per il lodo che l'azienda ha vinto nel 2007 e dilazionato, come l'acquisto delle quote, in tre anni a partire dal 2009. Insomma tirando le somme: 9 milioni di euro per il ciclo dei rifiuti, un milione e mezzo per le quote, 500 mila euro per il lodo fa un totale di 11 milioni di euro, ossia il 17% del bilancio comunale. Solo per il conferimento nella discarica di Borgo Montello, il Comune di Aprilia paga 3 milioni 29 mila 531 euro. Il restante sono costi di servizio. Il 60% vanno via per pagare il personale. A novembre la giunta ha aggiornato il canone «ritoccandolo» di 20 mila 586 euro al mese. Poi un altro lifting: altri 15 mila 545 euro al mese. E infine a fine settembre, altri 39 mila 509 euro. Oltre a questi aumenti, ci sono quelli dovuti al porta a porta e l'ecocentro. Costo? 146 mila 923 euro in più per il porta a porta e 134 mila 413 euro per l'ecocentro, quasi tutto per il personale.
Riccardo Toffoli
Il Tempo di Latina
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