giovedì 21 gennaio 2010

Stazione senza pace



Sembra non avere pace la stazione ferroviaria di Aprilia, e ciò che vi ruota intorno: Sottopasso nuovo di zecca già vandalizzato, distributore automatico bruciato, estintori estinti, sala d’aspetto fatiscente, bagni sporchi. Tutto questo senza andare troppo lontano nel tempo, altrimenti gli episodi da citare sarebbero molti di più. L’ultimo in ordine cronologico è questa Panda sdraiata di fianco nel parcheggio, molto probabilmente anch’essa vittima di vandali. Da notare nella foto anche il copertone abbandonato sul marciapiede, il manifesto staccato, le tabelle per le affissioni arrugginite, e le solite tag (scritte), che danno il senso di quanto la zona sia degradata. Forse è il caso di cominciare a pensare seriamente a controlli più serrati, dentro e fuori la stazione, soprattutto la notte, inoltre andrebbero posizionate videocamere di sorveglianza nei locali, nel sottopasso, e sul piazzale del parcheggio, ad un’altezza tale da non essere loro stesse vittime dei vandali. Bisognerebbe anche considerare la necessità di chiudere ad una certa ora della notte lo scalo, tanto per fare un esempio dopo l’ultimo treno della sera.

5 commenti:

  1. basta una persona che controlli... o delle semplici videocamere... ma e' chiedere troppo forse...

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  2. Io credo sia mancata -in più di un ventennio- una cultura dell'Educazione Civica. L'esempio che è giunto dall'alto (dall'alto?) è sempre stato quello improntato alla spoliazione della città, alla ruberia, all'opportunismo assolutamente individuale ed egoistico. Io ho vissuto 8 anni e mezzo ad Aprilia, non un giorno o due, vi ho anche diretto due quotidiani ed un magazine. Ho svolto lungamente attività di volontariato in svariati settori, dalla protezione dei beni storici, artistici ed ambientali fino alla ricerca della costruzione del multiculturalismo. Non c'è luogo di incontro per i giovani, la notte Aprilia mostra il suo volto più cupo, alle 22,30 c'è quello che ho definito il "tapparella-time", tutti chiudono le tapparelle e si va a dormire. La periferia del Mondo.
    C'è tanto lavoro da fare e non solo nel controllo poliziesco del bene comune: bisogna imparare ad amare la città e proteggerla da se stessi, con il convivere civile, reciprocamente rispettoso. Bisogna insomma recuperare lo spirito pionieristico, volto al bene comune, alla protezione della cosa collettiva, insomma bisogna recuperare il senso dell'orgoglio condiviso e del senso d'appartenenza.

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  3. Belle parole Francesco, sono d'accordo.
    Secondo me vivere in un ambiente bello e pulito migliora l'umore della gente e favorisce l'educazione con il prossimo.

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  4. Devo dire che ogni volta che lascio la mia macchina nel parcheggio davanti alla stazione, ho sempre paura di non ritrovarla al mio rientro. Ci vorrebbe veramente un controllo serio.

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