martedì 20 luglio 2010

Il Comitato acqua pubblica attacca: «Arsenico oltre la norma, ma gli utenti non lo sanno»

Silenzio sulla qualità dell'acqua di Aprilia. A denunciarlo, il Comitato cittadino difesa acqua pubblica, che nota come non venga rispettato il dispositivo della Regione, che obbliga i Comuni ad informare sugli effettivi rischi della popolazione nel bere l'acqua che sgorga dal rubinetto. Ad Aprilia i valori di Arsenico, Fluoruro e Vanadio che non rispettano i parametri di legge, quindi ogni anno vengo approvate delle deroghe a tali valori per far tornare l'acqua potabile. Per l'Arsenico i limiti di legge sono di 10 µg/l mentre con la deroga si può somministrare acqua con concentrazioni fino a 50 µg/l, per il Vanadio il limite è 50 µg/l e viene portato a 160 ug/l (località Campoleone), per il Fluoruro il limite è 1,5mg/l e viene portato a 2,5 mg/l (località Campoleone). Per innalzare «legalmente» i valori dei parametri non a norma c'è bisogno di un parere della Commissione Europea che ad oggi ancora non è stato emanato. Quindi la regione Lazio per «garantire alle popolazioni interessate un adeguato approvvigionamento idrico potabile» ha pensato bene di prolungare ulteriormente le deroghe in attesa di questo parere. Ma le deroghe sui limiti del fluoruro possono essere concesse a condizione che in tutte le zone interessate «siano state informate le autorità competenti al fine di evitare l'attivazione di campagne di fluoroprofilassi; sia avvisata la popolazione generale sulla opportunità di limitare il consumo di alimenti ad elevato apporto di fluoro; venga predisposto un opuscolo informativo in merito al fluoro da distribuire nelle scuole e presso i servizi materno-infantili; sia informata la popolazione, in via precauzionale, che il consumo dell'acqua da bere in distribuzione non è consigliato ai soggetti di età inferiore ai quattordici anni». «Quanto di tutto questo è stato fatto?», si chiede il Comitato. «Quante mamme sanno che non è consigliato far bere l'acqua di rubinetto ai propri figli piccoli? Chi tutela queste persone? Chi le ripaga per un acqua non in regola?». Il 16 aprile 2010 si è espresso lo Scientific Committee on Health and Environmental Risks, e nelle conclusioni finali il Prof. Ackermann (Swiss School of Public Health, Zürich, Switzerland) e il Dr. S. Canna - Michaleidou (State General Laboratory, Nicosia, Cyprus.) affermano che: »I potenziali rischi di esposizione umana ad arsenico, boro e fluoro nell'acqua potabile,contenenti fino a 50 _g/L (di As), 3 mg/L (di B), e 2,5 mg/L (F) per un massimo di 3 anni può comportare bassi rischi per la salute nella popolazione adulta. Tuttavia, nel caso di bambini fino ai 18 anni e bambini non allattati al seno, i rischi sono più elevati. La preoccupazione maggiore è per l'arsenico, e in particolare per i livelli superiori a 20 _g/L.»
«Cosa stanno facendo in concreto il gestore egli enti pubblici preposti, considerando che la situazione va avanti da tanti anni, senza apprezzabili risultati?», conclude il Comitato. Una situazione certamente da chiarire: ne va della salute degli apriliani.
Stefano Cortelletti

Fonte: La Provincia Quotidiano
http://www.dimmidipiu.it/Latina/pdf_sfoglia.php?move=1

2 commenti:

  1. Cosa sta facendo il Sindaco e la sua maggioranza visto che lo scorso anno ha vinto le elezioni amministrative al grido di "No Acqualatina!" intascando in quasto modo i voti di quanti hanno abboccato al loro amo???

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  2. Caro anonimo che hai postato il 20-07-2010 alle ore 19.01: ...quello che sta facendo il Sindaco è sotto gli occhi di tutti: un bel niente!!!

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